Nella vita di ognuno, l’umore può essere normalmente variabile, in base agli eventi naturali della vita ed è del tutto sano per un individuo affrontare dei momenti di tristezza in reazione ad eventi difficili.
In seguito, ad esempio, alla perdita di una persona importante può presentarsi nella persona una normale reazione depressiva, conseguente allo stato di Lutto.
Per questo, essere tristi non vuol dire essere depressi.
Si può parlare di Episodio Depressivo Maggiore solo quando questa reazione non tende a risolversi nell’arco di due mesi e causa una compromissione funzionale marcata, autosvalutazione patologica, ideazione suicidaria, rallentamento psicomotorio, difficoltà sul piano cognitivo (memoria, attenzione).
In periodi di elevata gravità possono presentarsi anche sintomi psicotici (deliri e allucinazioni).
La Depressione è una condizione patologica che causa un marcato disagio o la compromissione del funzionamento sociale, lavorativo e di altre aree importanti.
La depressione è una malattia molto diffusa in tutto il mondo prevalentemente fra le donne.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) configura l’ansia e la depressione come malattie da inserire fra le prime dieci cause di disabilità.
Si prevede che nel 2020 la depressione sarà la seconda causa di invalidità tra le malattie croniche.
La malattia si presenta per “episodi” che possono essere di tipo depressivo o maniacale (umore esaltato e irritabilità).
A seconda della durata e dell’alternanza fra questi è possibile stabilire di che tipo di depressione si tratta e fornire una diagnosi (DSM IV-TR).
Attualmente, la tendenza dei ricercatori è quella di considerare la depressione una malattia a genesi multifattoriale in cui entrano in gioco genetica e familiarità, condizioni di vita sociale, aspetti psicologici e cambiamenti ormonali nel caso delle donne (pubertà, gravidanza, menopausa).
È quindi un disturbo complesso in cui entrano in gioco più fattori.
Le manifestazioni psicologiche riguardano gli aspetti cognitivi, emotivi e comportamentali della malattia.
Dal punto di vista emotivo essa si caratterizza con sentimenti di tristezza e disperazione, incapacità di provare piacere, senso di inettitudine, sentimenti di colpa.
Appaiono rallentamento motorio, debolezza generalizzata, alterazioni del ritmo sonno-veglia, disturbi dell’appetito e della sfera sessuale e sul piano cognitivo si hanno disturbi della memoria e della concentrazione.
Gli aspetti psicologici si accompagnano ad alterazioni nel funzionamento di alcuni neurotrasmettitori (serotonina, dopamina, noradrenalina) e del sistema ormonale.