Per mezzo di una dialettica continua tra l’attimo presente, le passate esperienze e i sogni futuri, l’individuo e la sua esperienza si configurano come un processo, un rapporto tra innumerevoli variabili in cui la persona costruisce continuamente nuovi significati.
Grazie a questa apertura gli uomini, pur mantenendo un carattere in cui riconoscersi, sono, nei loro contesti, sempre aperti ad una situazione emotiva che è mutevole di continuo.
Nei Disturbi di Personalità, i tratti del carattere sono disadattivi, rigidi e inflessibili e l’esperienza della persona è caratterizzata da automatismi mentali e comportamentali.
Un disturbo di personalità comporta una sofferenza diffusa nell’esperienza quotidiana proprio perché il nucleo disfunzionale pervade tutti gli ambiti dell’esperienza emotiva, con se stessi e con gli altri.
Un disturbo di personalità, spesso, inizia a manifestarsi durante l’adolescenza e si accentua in periodi in cui la persona è posta di fronte a importanti cambiamenti di vita.
È proprio la stabilità nel tempo di questa sofferenza a far sì che l’esperienza prenda forma come un’alterazione pervasiva e inflessibile, determinando un disagio costantemente riattualizzato e una distorsione patologica del carattere.
I Disturbi di Personalità sono raccolti in tre gruppi in base ad analogie descrittive.
- Il gruppo A include i Disturbi di Personalità Paranoide, Schizoide e Schizotipico. Gli individui con questi disturbi spesso appaiono strani o eccentrici.
- Il gruppo B include i Disturbi di Personalità Antisociale, Borderline, Istrionico e Narcisistico. Gli individui con questi disturbi spesso appaiono amplificativi, emotivi o imprevedibili.
- Il gruppo C include i Disturbi di Personalità Evitante, Dipendente, e Ossessivo-Compulsivo. Gli individui con questi disturbi appaiono spesso ansiosi o paurosi.