Il mio corpo è più del mio corpo. Io non ho un corpo, io sono un corpo. (E. Mounier)
Nei Disturbi Funzionali il corpo esprime una condizione di malessere i cui sintomi non sono giustificati né da una condizione medica generale, né dagli effetti diretti di una sostanza e né da un altro disturbo mentale: in pratica non esistono reperti organici che li possano dimostrare o meccanismi fisiologici noti che li possano spiegare in modo univoco.
Il paziente con “sintomi fisici non giustificati” rappresenta una quota importante della popolazione che frequenta gli studi di medicina generale. Il medico di base rappresenta pertanto una figura centrale che può contribuire a identificare precocemente il disagio psicologico, indirizzando il paziente verso adeguati percorsi di diagnosi e cura.
In particolar modo nel contesto della medicina generale, forme depressive attenuate e alcuni stati ansiosi tendono a manifestarsi prevalentemente con lamentele fisiche multiple (sintomatologia algica, affaticabilità, insonnia, vertigini, turbe gastrointestinali, ecc), con la conseguenza che la richiesta di intervento medico da parte del paziente sia legata principalmente a sintomi afferenti alla sfera somatica.
Bisogna fare una distinzione tra i disturbi funzionali e le vere e proprie malattie psicosomatiche con lesione di organo. Queste possono presentarsi a carico degli apparati digerente, cardio-circolatorio, muscolo scheletrico, cutaneo. Le malattie psicosomatiche possono essere considerate come delle malattie con una parziale o totale eziologia di tipo psicologico che possono nel tempo comportare lesioni a livello organico.
I disturbi funzionali invece non sono visibili all’indagine medica né agli esami di laboratorio e sono caratterizzati quasi esclusivamente da sintomi autoriferiti.
Rientrano tra i sintomi funzionali:
- Fibromialgia
- Sindrome del colon irritabile
- Cefalea di tipo tensivo
- Dolore toracico non cardiaco
- Dispepsia funzionale
- Dolore pelvico cronico
- Sindrome da fatica cronica
- Sindrome da iperventilazione
- Disfunzione temporo-mandibolare
- Acufeni e Vertigini
- Sensibilità chimica multipla
- Dermatiti atopiche
La difficoltà nell’interpretare e trattare i sintomi funzionali può portare a ordinare esami ricorrenti e spesso invasivi nel tentativo di accertare una causa biologica. Questa ricerca continua di evidenze cliniche che giustifichino il proprio stato di malessere porta nel tempo ad amplificare il sentimento ansioso che accompagna i sintomi e genera uno stato di frustrazione costante.
Una diagnosi corretta e tempestiva e una cura integrata prevengono le complicazioni che possono generare da sintomi funzionali, evitando l’evolversi nel tempo di condizioni di malessere cronico.
Ricerche nell’ambito della psico-neuro-immunologia dimostrano come, in condizioni di disagio emotivo (genericamente definito come stress), può innescarsi nell’organismo una risposta infiammatoria che, attraverso una serie di trasmissioni di segnali bio-chimici, collega i circuiti cerebrali interessati nelle diverse emozioni con alcuni distretti corporei, contribuendo ad una sensibilizzazione della reattività degli organi interessati. Stimoli fisici, emozionali e psicosociali possono concorrere a modificare la reattività del sistema immunitario, proprio in virtù di una reciproca interazione fra questo e gli altri sistemi dell’organismo (sistema nervoso, sistema endocrino).
Un approccio opportunamente orientato alla comprensione del sintomo disfunzionale, una volta accertata l’assenza di una patologia strettamente organica, dovrebbe includere un’indagine su quali sono i fattori emotivi che concorrono ad innescare o mantenere la condizione di sofferenza.
In questi termini, un supporto psicologico può facilitare una riappropriazione da parte della persona del significato del sintomo e concorrere al miglioramento della qualità di vita. Ciò può supportare le terapie mediche agevolando la gestione degli andamenti dei sintomi, la prevenzione delle ricadute e la compliance farmaco-terapeutica.
